Scoperto il sistema che comanda gli atti locomotori destra-sinistra

 

 

GIOVANNI ROSSI

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XVII – 23 maggio 2020.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

La funzione locomotoria è una risorsa essenziale per la sopravvivenza in tutti gli organismi viventi, evoluta in forme diverse, quali il procedere sulla terra per deambulazione o strisciamento, il librarsi nell’aria mediante il volo e solcare le acque con il nuoto, ma costantemente caratterizzata da movimenti ritmici ed alternati del corpo e/o delle estremità.

Il ritmo locomotorio è assicurato da una stereotipia ripetitiva, regolata automaticamente ad un livello relativamente basso, apparentemente senza il controllo dei centri encefalici. Nella realtà, la locomozione – intesa in particolare come il procedere sul suolo mediante l’azione degli arti – avviene su superfici irregolari nella dinamica di azioni finalizzate, ed è influenzata, modulata o disturbata da interazioni ed eventi non sempre prevedibili. Gli automatismi locomotori devono perciò essere continuamente gestiti, con modulazioni anche minime, per l’adattamento ottimale alle circostanze in cui avviene materialmente lo spostamento nell’ambiente.

Lo studio del controllo del movimento locomotorio nella fisiologia classica aveva lo scopo di dare risposta a due quesiti principali: 1) in che modo aggregati di cellule nervose generano i tipici pattern motori ritmici? 2) In che modo l’informazione sensoriale adatta la locomozione agli eventi anticipati o inattesi che si verificano?

Le risposte a questi due quesiti – che saranno riassunte più avanti – hanno dato origine agli studi contemporanei sulla precisa regolazione della temporizzazione e della forza delle contrazioni di tutti i muscoli che partecipano allo spostamento del corpo nell’ambiente. La scoperta nei preparati decerebrati che l’esecuzione di passi può essere avviata dalla stimolazione elettrica di un sito troncoencefalico, ha consentito di identificare la regione locomotoria mesencefalica. I preparati spinali hanno favorito l’individuazione nelle reti del midollo spinale di un generatore centrale di pattern locomotori, attivabile mediante farmaci adrenergici.

Gli studi condotti sulla base di queste acquisizioni hanno consentito di stabilire che il ritmo di base della locomozione è generato centralmente nelle reti spinali, la transizione dalla pausa al riavvio è regolata dai segnali afferenti da flessori ed estensori degli arti inferiori e, infine, che segnali discendenti dall’encefalo regolano l’intensità della locomozione e modificano i movimenti dei passi secondo i caratteri della superficie sulla quale si procede.

I motoneuroni encefalici, dunque, emettono attraverso la neurotrasmissione eccitatoria delle reti del midollo spinale i comandi necessari all’esecuzione delle funzioni alla base della locomozione, come la configurazione di movimento detta passo e la velocità alla quale gli schemi esecutivi devono succedersi.

Jared M. Cregg e colleghi, studiando il modo in cui i motoneuroni superiori governano l’esecutività spinale nei movimenti locomotori, hanno individuato una nuova popolazione di neuroni reticolospinali che invia i comandi asimmetrici necessari al fondamentale alternarsi destra-sinistra dell’andatura.

(Cregg J. M., et al., Brainstem neurons that command mammalian locomotor asymmetries. Nature Neuroscience – Epub ahead of print doi: 10.1038/s41593-020-0633-7, 2020)

 La provenienza degli autori è la seguente: Department of Neuroscience, Faculty of Health and Medical Sciences, University of Copenhagen (Danimarca); The McGovern Institute for Brain Research, Massachusetts Institute of Technology (MIT), Cambridge, MA (USA); Department of Neuroscience, Karolinska Institutet, Stockholm (Svezia).

Nel 1911 Thomas Graham Brown scoprì che contrazioni ritmiche e alternate potevano essere evocate nei muscoli deafferentati delle zampe posteriori, immediatamente dopo una sezione trasversa del midollo spinale; su questa base postulò il concetto di half-center, per cui i flessori e gli estensori si inibivano reciprocamente, dando luogo ai movimenti alternati dell’andatura.

Da questi studi pionieristici furono dedotti quattro concetti alla base della neurofisiologia locomotoria:

1)      i comandi sopraspinali non sono necessari per la genesi degli schemi motori dei passi;

2)      il ritmo di base di ogni andatura è generato da circuiti neuronici appartenenti esclusivamente al midollo spinale;

3)      tali circuiti spinali possono essere modulati dal cervello mediante una segnalazione tonica discendente;

4)      le reti spinali generatrici dei pattern locomotori non richiedono input sensitivi, tuttavia sono strettamente regolate dall’input propriocettivo degli arti.

Per circa mezzo secolo dopo queste acquisizioni, la fisiologia del movimento non si occupò di cercare di identificare i meccanismi alla base del camminare o correre umano e animale, ma si focalizzò sullo studio delle vie spinali riflesse e sui processi di integrazione sinaptica che hanno luogo nel midollo spinale. Negli anni Sessanta ebbe inizio la moderna ricerca sul controllo neurale della locomozione, grazie a due progressi sperimentali: l’evocazione mediante farmaci adrenergici di schemi ritmici di attività motoria in animali spinali; l’induzione in gatti decerebrati, mediante stimolazione elettrica di una circoscritta regione troncoencefalica (area locomotoria mesencefalica), del movimento locomotorio necessario a tenersi in moto da fermi su un tapis roulant.

Dopo queste osservazioni vennero gli studi che dimostrarono definitivamente che l’output motorio per la locomozione è primariamente prodotto da un sistema di cellule nervose del midollo spinale. La ricerca ha poi indagato una quantità di campi neurofunzionali connessi, dall’uso delle informazioni visive da parte della corteccia motoria per regolare il passo su caratteristiche ambientali specifiche e contingenti, al ruolo del cervelletto nella regolazione sincronica e di intensità dei segnali discendenti.

Torniamo ora alla scoperta, da parte di Jared M. Cregg e colleghi, della popolazione di neuroni mesencefalici reticolospinali che consente l’alternanza degli arti dei due lati.

Le vie discendenti, che raggiungono i centri spinali generatori degli schemi centrali di locomozione, inviano informazioni preziose relative al passo e alla velocità di esecuzione. È importante sottolineare che le funzioni di comando per l’esecuzione dei passi e per la temporizzazione della sequenza ripetitiva e stereotipata sono simmetriche; pertanto, si è ritenuto da tempo che la direzione dei movimenti asimmetrici, e particolarmente la scelta di muovere un arto del lato destro o sinistro, sia sotto il controllo di un sistema distinto e finora sconosciuto. Jared M. Cregg e colleghi hanno condotto analisi morfologiche e funzionali che hanno consentito loro di focalizzare l’attenzione sui neuroni denominati con la sigla Chx10.

Le cellule nervose Chx10 presentano assoni che formano prevalentemente fasci di connessione ipsilaterale. I ricercatori ne hanno studiato la funzione in topi liberi di muoversi nel loro ambiente circoscritto: l’attivazione selettiva unilaterale dei neuroni Chx10 determinava la genesi di movimenti di rotazione dallo stesso lato dell’antimero spinale stimolato. Al contrario, l’esperimento di inibizione selettiva unilaterale causava movimenti di rotazione controlaterali alla sede del blocco funzionale.

La registrazione motoria appaiata destra/sinistra ha consentito di identificare meccanismi distinti per i movimenti direzionali mediati via circuiti spinali assiali e degli arti.

L’ultima parte della sperimentazione è stata dedicata da Jared M. Cregg e colleghi all’identificazione di regioni sensomotorie del cervello che proiettano specificamente sui neuroni reticolospinali Chx10. L’analisi del ruolo di queste cellule nervose ha consentito di rilevare e poi dimostrare che la loro attivazione unilaterale può impartire i comandi direzionali sinistra-destra.

L’insieme dei dati emersi dalla sperimentazione, per il cui dettaglio si rinvia alla lettura del testo integrale del lavoro originale, identifica un sistema motorio discendente che comanda i movimenti alternati dei due lati nella locomozione.

 

L’autore della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di studi di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Giovanni Rossi

BM&L-23 maggio 2020

www.brainmindlife.org

 

 

 

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